sabato 21 novembre 2009

Anatocismo bancario - Quando la realtà supera la fantasia

Il prospetto allegato formato pdf scaricabile e con possibilità di stamparlosu carta, non è altro che un esempio, in vecchie lire, che in genere inserisco nelle consulenze tecniche che predispongo, per far capire concretamente cosa significhi il termine "costo reale" del denaro, "tasso effettivo di interesse", entità che vanno necessariamente accertate a posteriori in quanto non è possibile preventivarle, le quali, purtroppo si discostano notevolmente ed in progressione geometrica con tendenza all'infinito (non quello del Leopardi) ma sempre e comunque qualcosa che si allontana dalla realtà quotidiana arrecando non pochi problemi.
Per farla breve 10.000.000 (10 milioni di vecchissime lire) ad un tasso nominale annuo (quello che è stampato sugli estratti conto bancari) del 20% (la percentuale scelta a titolo di esempio, oltre ad essere reale nei periodi in cui i tassi nominali bancari si aggiravano attorno al 17% - 19% - 22%, e così via, si presta ad una suddivisione semplice su base trimestrale senza bisogno di usare la calcolatrice o il computer, vale a dire che il 20% annuo equivale al 5% trimestrale ed è riscontrabile agevolmente su tutti i prontuari di matematica finanziaria di qualsiasi era, anche quelli che con gli anni sono oramai ingialliti) dopo 10 anni, vale a dire dopo 40 capitalizzazioni trimestrali diventano Lire 70.399.887 a tassi effettivi di interesse (che non risultano dagli estratti conto ma bisogna necessariamente accertarli) che lievitano fino al 140,80% su base annua (vedi prospetto).E fino a questo punto, da buoni e calmi italiani, forse dopo quello che siamo costretti a vedere ed a digerire quotidianamente non potrebbe esserci niente di tanto scandaloso, rispetto a quanto siamo abituati a vedere e sentire dai mass-media.Quei 10 milioni di vecchissime lire dopo 20 anni, vale a dire dopo 80 capitalizzazioni trimestrali (80 trimestri) diventano Lire 495.614.411, comprensivi dei 10 milioni iniziali (in termine tecnico montante) a tassi effettivi di interesse (che altro non è che il costo reale del denaro) che lievitano fino al 944,03% su base annua, sul capitale effettivamente mutuato di lire 10.000.000.Se un risparmiatore invece di prenderli in prestito li avesse depositati in banca, quei medesimi 10 milioni di vecchie lire forse sarebbero fruttati un capellino meno di lire
485.614.411 a titolo di interessi, in venti anni.La durata di venti anni scaturisce dall'avere semplificato al massimo l'esempio, escludendo qualsiasi versamento o prelevamento, in quanto, laddove ci si cali nella realtà quotidiana questi dati possono verificarsi non dopo 20 anni ma in brevi periodi nell'ordine di 4 o 5 anni.Un po' di storia italiana forse andrebbe riscritta, anche con l'ausilio di Lino Banfi che anni addietro avrebbe potuto inserire, forse fra un tempo e l'altro dei suoi films, qualche spot e campanello d'allarme perchè, oltre che alle commedie sexy all'italiana si consumavano commedie e tragedie meno sexy, ma sempre all'italiana.Forse sarebbe ancora in tempo per spiegare quanto succedeva e forse sarebbe ascoltato e rivisitato come allora dagli italiani, contrariamente a quanto avviene invece per questi scritti che chiaramente non saranno mai e poi mai presi in considerazione dalla gente, nemmeno da coloro che malgrado hanno vissuto tali tragedie assieme ai propri familiari.Sperando di non aver annoiato più di tanto.Salvatore GerminaraPistoia, 21 novembre 2009
http://cid-62189724ef08d23f.skydrive.live.com/self.aspx/anatocismo%20bancario%20-%20usura%20bancaria/anatocismo%20-%20usura%20-%20il%20conto%20della%20serva.pdf

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